‘Ci sentivamo come se fossimo un unico corpo – ossa, sangue, carne – che per un attimo si divide per poi ricomporsi, spinto dall’irrimediabile bisogno di contatto.' "Oscuro, bello e un po' inquietante." —Kirkus Reviews "Questo libro è feroce. La prosa di Ponce è piena di passione, cioè piena di desiderio e dolore. Ecco perché sembra così vivo, come un cuore sanguinante che pompa nella tua testa." —Mónica Ojeda, autrice di Jawbone "Un romanzo crudo, un flusso di coscienza che sembra di mettere Virginia Woolf e Ottessa Moshfegh in un frullatore. L'entusiasmante debutto in lingua inglese della celebre autrice ecuadoriana Gabriela Ponce, Blood Red, mette al centro il corpo femminile in un'esplorazione radicale del desiderio, della scelta e delle conseguenze." —Cultura letteraria In un torrente di frammenti di flusso di coscienza, la narratrice anonima di Blood Red racconta le conseguenze del suo matrimonio fallito con dettagli espliciti e sensuali. Si innamora e si disinnamora, fa festa con gli amici, pattina per la città di notte, fa un sacco di uso di droghe e cede ai suoi impulsi. Il suo monologo interiore è punteggiato da attacchi di tripofobia, una catalogazione ossessiva di buchi che si svuotano, si riempiono, si allargano e minacciano di inghiottirla completamente. Il sangue scorre in ogni suo incontro: dal ciclo mestruale, ai litigi, agli incidenti, alle ferite, al sesso, scorrendo dentro e fuori dalla sua fissazione per i buchi. Il sangue è un vivido ricordo della sua fisicità, una manifestazione della sua interiorità, un legame con ricordi e sensazioni, finché la sua improvvisa assenza non cambia tutto. Provocatorio e crudo, Blood Red è un ritratto feroce di una donna che esplora le zone grigie (o rosse) delle sue incertezze e dei suoi impulsi paradossali. Blood Red è un sovversivo confronto su cosa significhi esercitare il potere sul proprio corpo, che si compiace dell'autonomia del narratore nel fare scelte e affrontare le conseguenze, indipendentemente dalla loro portata.