Dalle case per il fine settimana alle baite in cui rifugiarsi, questa architettura incarna il nostro desiderio di relax nella natura. Rock the Shack ci porta nei luoghi che desideriamo. Per la prima volta nella storia dell'umanità, nelle città vivono più persone che in campagna. Ma, allo stesso tempo, sempre più abitanti delle città desiderano ardentemente fattorie rurali, baite in montagna o case al mare. Questi tipi di rifugiati offrono agli uomini e alle donne moderni la promessa di ciò che i centri urbani solitamente non possono offrire: tranquillità, relax, essere irraggiungibili, tornare alle origini, sentirsi di nuovo umani. Rock the Shack è un'indagine sui rifugiati contemporanei provenienti da tutto il mondo, da quelli più poveri a quelli più lussuosi. Il libro presenta un'interessante gamma di cabine, cottage, seconde case, case sugli alberi, trasformazioni, rifugi e bozzoli, arredati in modo più o meno elaborato. L'aspetto delle strutture incluse dall'esterno è importante tanto quanto la vista dall'interno. Ciò che accomuna questi diversi progetti è uno spirito eccezionale che fonde l'unicità di un luogo geografico con il carattere individuale del proprietario e dell'architetto dell'edificio.