La Sardine Plastique è stata fondata da un designer. Amante della carta, della libera espressione di sé e dell'arte di ogni genere.
È un marchio di taccuini creativi per risvegliare l'artista in se stessi, per tutti coloro che vogliono vivere il momento, trovare ispirazione o motivazione ed esprimersi in modo disinibito. Quaderni cuciti a mano con mille e una carta per ispirare, immaginare, lasciarsi andare.
Il suo nome è ispirato alla città di Marsiglia, dove è stato fondato il marchio. Una leggenda marsigliese racconta che un giorno una sardina bloccò il Porto Vecchio. Una storia che si racconta di generazione in generazione e che è patrimonio di Marsiglia. Per il piccolo aneddoto, in realtà è stata una barca chiamata Sartine che è affondata nel porto di Marsiglia e ha bloccato il traffico.
La sardina ricorda il potere della trasmissione e dell'immaginazione quando è legata alla creatività. Un modo per esprimersi e tramandarlo alle generazioni future.
La parola Plastica rimanda invece alle arti visive e vuole restituire alla parola la sua nobiltà. La plastica prima di essere un materiale è un aggettivo che significa: “che ha il potere di dare forma”. Quale parola migliore per parlare di espressione e creatività?
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