L'alfabeto del silenzio

Una coppia in subbuglio Göktay è un professore di storia presso la prestigiosa Bosphorus University, un attivista per tutta la vita per gli oppressi, le minoranze, i dimenticati. Una mattina di gennaio 2016, è stato arrestato nella sua casa di Istanbul, poi imprigionato, per “sostegno al terrorismo”. La sua colpa: aver firmato la “petizione degli accademici per la pace” che chiedeva la fine delle operazioni militari dell'esercito turco nel sud-est a maggioranza curda. Improvvisamente, la sua vita cambia. E anche quello della sua famiglia. Vittima della deriva autoritaria del presidente Erdogan, sprofonda nell'assurdo fino a perdere la speranza. Sua moglie, Ayla, non ha altra scelta che combattere, almeno per la loro figlia, Deniz, che continua a chiedere di suo padre. Dapprima riluttante a qualsiasi forma di impegno, questa insegnante di francese scopre la solidarietà degli oppositori e finisce per sposarne la causa, fino a prendere il testimone dal marito, di cui scopre finalmente il segreto. Un romanzo abitato dalla storia In questo primo romanzo, Delphine Minoui racconta la deriva autoritaria del presidente Erdogan. Con esso ci immergiamo nei meandri della società civile turca, misuriamo gradualmente come la politica penetri nel profondo di ogni individuo per meglio distruggerlo. O rivelarlo. Un libro impegnato sulla resilienza, la lotta con le parole, il modo in cui cancellano o riportano indietro il passato, ma anche sulla salvaguardia del pensiero critico e della trasmissione all'interno di un popolo tanto tormentato quanto creativo.