Il Nebbiolo è un vitigno a bacca nera autoctono del Piemonte utilizzato a produrre i vini rossi italiani più iconici come Langhe Nebbiolo, Nebbiolo d’Alba o Ghemme e di incredibile potenziale d’invecchiamento come Barolo e Barbaresco. Il nome “Nebbiolo”, nel antichità chiamato NEBIOLUS o NIBIOL, deriva dalla parola “nebbia”. Ci sono le due spiegazioni di origine di questo nome. La prima é legata all’aspetto dell’acino; quasi annebbiato ricoperto da abbondante pruina. La seconda più usata, riconduce alla maturazione molto tardiva delle uve. La vendemmia inizia spesso a Ottobre inoltrato oppure addirittura in Novembre, quando i vigneti sono avvolti nelle nebbie mattutine. La sua esistenza è conosciuta dalla epoca preromana nel territorio delle colline liguri-piemontesi. In età romana lo scrittore Columella inserisce l’uva Nebbiolo nel “De de rustica” (I secolo d.C), il trattato sull’agricoltura più completo dell’antichità. Citato dopo nel 1272, anno in cui Edoardo I, Re d’Inghilterra e duca d’Aquitania, lo riceve in regalo (provenienza tra Rivoli ed Alba). Godeva già di una certa fama per essere un vino nobile e gagliardo, capace di conservarsi a lungo. Era apprezzato nel 1575 (T. Berruti) da Carlo V durante una visita in Italia. L’identità del Nebbiolo si rafforza nel 1926. La produzione Langhe Nebbiolo è consentita nella provincia di Cuneo, in Piemonte. La denominazione DOC ottenuto nel 1994.