Cronologia incompleta dello skateboard. 1779-2009

Per un artista come Raphaël Zarka lo skateboard è soprattutto una questione di forme. Forme di riposo, forme di movimento, percorrono silenziosamente la storia dell'arte e della scienza, da Galileo a Robert Morris. L'architettura urbana, ma anche i moduli degli skatepark, stranamente fanno loro eco. Quanto alla pratica dello skateboard, come mostra La Conjonction Interdit (2003), si tratta sempre di operare una sorta di “montaggio” tra la diversità dei materiali e delle forme offerte dalla città, energizzando o destabilizzando le strutture destinate al riposo e comfort, al punto da capovolgerne funzioni e significato. I saggi di Raphaël Zarka si inseriscono quindi in una sorta di archeologia fantastica; estendono a loro modo il suo lavoro di scultura e fotografia. La cronologia “lacunare” presentata in A Day Without a Wave offre una lettura sobria, e perfino laconica – sebbene estremamente informata – di una storia che veniva generalmente trattata in modalità agiografica dai primi skateboarder, “vecchi combattenti” riconvertiti al giornalismo o alla sociologia. Rende ancora più sensibili le linee di forza che attraversano la pratica dello skateboard e la collega a un intero settore del pensiero contemporaneo sulla trasmigrazione delle forme e degli usi. Elie durante