Per un'estetica dell'emancipazione

Lungi dal rileggere la storia dell'arte applicandola in qualche modo anacronistico il termine "queer", usato positivamente negli ambienti attivisti dalla fine degli anni '80, For an Aesthetic of Emancipation cerca di mostrare come la scrittura della storia dell'arte abbia minato l'importanza degli impegni politici ed emotivi degli artisti e hanno reso inoperante l'ambito sociale delle loro opere. Immaginando nuove amicizie tra artisti del passato, Isabelle Alfonsi emerge un lignaggio femminista e queer per l'arte contemporanea. Delle le pratiche artistiche del Novecento si sostituiscono così nella contesto di attivismo in difesa dei diritti degli omosessuali • il • s e la formazione di una critica femminista radicale e anticapitalista. Claude Cahun e Michel Journiac attraversano la storia del minimalismo Americano, visto attraverso Lynda Benglis, Lucy Lippard o Yvonne Rainer. Isabelle Alfonsi