Informazioni generali Il farro monocco, Triticum monococcum, detto anche piccolo farro, è il primo cereale ad essere stato addomesticato dall’uomo attorno al 7500 a.C. Si tratta di una pianta di taglia media. Ha un basso rendimento, ma è adatto ai suoli poveri e aridi. A causa del basso rendimento, la coltivazione del farro è andata via via riducendosi nel corso dei secoli. È stata infatti soppiantata dal comune grano tenero e dal grano duro, che discendono rispettivamente dal farro grande e dal farro medio. Il suo ciclo vegetativo è molto lungo e si sviluppa in undici mesi. E’ molto rustico ed ha una spiccata adattabilità ad ambienti colturali diversi. Inoltre, ha un’ottima resistenza naturale alle malattie e necessita di bassi livelli di concimazione. Nel complesso, quindi, ha un basso impatto ambientale ed è un ottimo grano per le colture biologiche, la cui produzione viene ora associata soprattutto all'agricoltura biologica. Valori nutrizionali Introdurre il farro nella propria dieta può rappresentare un'interessante per quanto riguarda il consumo di cereali. Il farro presenta un maggior contenuto proteico rispetto ad altre tipologie di frumento. Si tratta di un cereale ricco di vitamine e di sali minerali, ma povero di grassi. Il farro integrale, inoltre, presenta un contenuto di più elevato rispetto al farro perlato. Le fibre aiutano a favorire il transito intestinale e a proteggere la salute dell'intestino, contribuendo all'eliminazione delle scorie. Questo cereale garantisce un apporto calorico piuttosto basso, pari a 340 chilocalorie per 100 grammi di prodotto. Il consumo di farro contribuisce all'apporto di vitamine del gruppo B e di proteine attraverso l'alimentazione quotidiana. Per facilitare l'assunzione e l'assimilazione di , si consiglia di accompagnare il farro, meglio se integrale, ai legumi. Tra i sali minerali maggiormente presenti nel farro, troviamo fosforo, . Per quanto riguarda le vitamine, l'attenzione è rivolta soprattutto a vitamina A, B2 e B3. Particolarmente interessante è il profilo degli acidi grassi che compongono i lipidi: il monococco presenta un minor contenuto in acidi grassi saturi e una maggior porzione di monoinsaturi. Inoltre ha un ridotto contenuto di amido che lo rende ben digeribile e una bassissima percentuale di glutine (solo il 3%). Questo cereale può essere impiegato con successo nell’alimentazione dei bambini, grazie alle sue caratteristiche di sapore e alla ricchezza dei suoi nutrienti. Zone di coltivazione Il farro monococco viene coltivato in varie parti del mondo e ha ottenuto l’Indicazione Geografica Tipica in un’area delle Alpi di Provenza, dove viene attivamente coltivato. In Italia il Triticum monococcum è coltivato soprattutto in provincia di Brescia e in Piemonte. Considerata la bassa resa, ha ovviamente un prezzo maggiore rispetto al grano, diciamo “industriale”. Conservazione e c Il prodotto secco deve essere conservato in luogo fresco ed asciutto ed in tal caso mantiene le sue caratteristiche nutrizionali e di gusto per un periodo anche di due anni. Prima di consumarlo, per prima cosa lavate il farro sotto acqua corrente, per eliminare tutte le impurità. Se utilizzate il farro decorticato ricordatevi di lasciarlo in ammollo la sera prima, per quello perlato invece non occorre ammollo. Il farro si consuma lessato, in abbondante acqua salata: quello decorticato cuoce in circa un’ora, quello perlato o semi perlato in 30 minuti. Si deve sempre considerare il doppio dell’acqua rispetto al cereale. Giunto a cottura lasciatelo riposare dieci minuti perché assorba tutta l’acqua prima di condirlo. Si può anche tostare come fosse riso o cuocere a vapore.