Naso, la rivista olfattiva – #07 – Il senso animale

L'olfatto è stato a lungo considerato un senso animale, primario, istintivo, bestiale... Se l'uomo, stando in piedi sulle due zampe posteriori, ha sviluppato l'udito e la vista, sensi riconosciuti come più nobili e intellettuali, gli animali hanno conservato l'olfatto come principale mezzo di comunicazione, e alcuni lo usano talvolta in maniera impressionante e inaspettato. Gli animali si sentono l'un l'altro, ma hanno anche un odore, buono o cattivo. Se l'odore della loro pelliccia a volte ci attrae, quello della loro carne spesso ci respinge, tranne quando viene grigliata sul barbecue. Dal muschio all'ambra grigia passando per lo zibetto, l'animale è sempre stato una fonte di materia prima nella realizzazione di profumi, fino a tempi molto recenti. Da La Panthère di Cartier a Muscs Koublaï Khän di Serge Lutens, l'animale si infiltra nelle bottiglie, diffondendo le sue note selvagge indesiderate che si nascondono dietro i fiori freschi, come se l'uomo volesse diffondere un messaggio olfattivo, riscoprire un'aura dimenticata che avrebbe perso durante la sua evoluzione?