Biosphere è il nome d'arte principale di Geir Jenssen (nato il 30 maggio 1962), un musicista norvegese che ha pubblicato un notevole catalogo di musica elettronica ambient. È noto per i suoi lavori sulla techno ambient e sui pezzi a tema artico, per l'uso di loop musicali e per i particolari campioni tratti da fonti fantascientifiche. Il suo album del 1997 Substrata è stato votato dagli utenti del sito Hyperreal nel 2001 come il miglior album ambient classico di tutti i tempi. Patashnik è stato originariamente pubblicato dalla R&S Records/Apollo nel 1994. Fu al primo posto nella classifica indipendente della NME nel marzo 1994 e raggiunse il 50° posto nella classifica ufficiale degli album del Regno Unito. Il brano Novelty Waves è stato utilizzato nello spot "Drugstore" dei jeans Levi's 501 di Michel Gondry e detiene - secondo il Guinness World Records 2004 - il record per "il maggior numero di premi vinti da uno spot televisivo". Recensione di Ned Raggett su AllMusic: uno dei motivi per cui il lavoro di Jenssen si distingue dal flusso di uscite ambient/techno dei primi anni '90 è il suo forte senso dell'inquietante e bizzarro, non in stile Aphex Twin, ma a modo suo. I campioni contrastanti di un bambino che dice tremante: "Abbiamo fatto un sogno la scorsa notte", seguito da un campione più roco che dice: "Abbiamo fatto lo stesso sogno", conferiscono al numero di apertura "Phantasm" un'atmosfera inquietante. Intensificato da una musica da un lato carina e dall'altro inquietante, da archi di sintetizzatore nascosti e da un ritmo morbido accentuato da rumori forti in profondità nel mix, il brano dà il via molto bene al sorprendente Patashnik. Sebbene non siano apertamente cupi come gruppi come i Lull, ad esempio, i Biosphere hanno comunque un lato che non è solo malinconico, ma a tratti addirittura inquietante. C'è il lento procedere di "Startoucher", ad esempio, con i suoi frammenti vocali nascosti e i bassi profondi, o la fusione delle atmosfere dei segnali spaziali di "Mir" nell'intro bassa e cupa di "The Shield"."Ma non tutto è così oscuro: Patashnik è innanzitutto un'esperienza di ascolto rilassante e distensiva, ma non priva di delicati momenti alti. " "Novelty Waves", che in alcuni ambienti è diventato un singolo crossover, ha una buona nitidezza da dancefloor, anche se Jenssen inserisce furtivamente strani droni e campionamenti nel mix. Il frammento di apertura che parla di un disc jockey extraterrestre in "SETI Project" fa sorridere ed è anche un'introduzione tagliente a un brano dal ritmo veloce. Ma per la maggior parte del tempo le cose procedono a un ritmo deliziosamente inquietante, abbastanza dolce da essere bevuto con calma ma abbastanza forte da non poter essere definito una sciocchezza new age per la generazione rave.