INFORMAZIONI GENERALI Le Cicerchie sono tra i legumi più antichi più consumati dai nostri avi: sembra se ne mangiassero già in Mesopotamia più di 8000 anni fa. Questo legume, il cui odore e sapore, è un buon mix di fava e pisello, è stato il cibo dei contadini quando non avevano niente altro di cui sfamarsi. Con l’abbandono delle campagne, anche la cicerchia rischiò di scomparire, ricordo di un periodo di fame e di povertà. Oggi questo legume è stato riscoperto e valorizzato entrando di diritto tra le specie oggetto di rinnovato interesse dei consumatori più attenti. Questo anche grazie all’estrema resistenza di questa specie ed alla sua adattabilità a condizioni colturali che non richiedono l’ausilio di concimi minerali e di prodotti fitochimici e che ne fanno una coltura particolarmente adatta ad essere inserita negli ordinamenti colturali “biologici”. Valori nutrizionali La farina che ne deriva è ricca di fibre e proteine, vitamine del gruppo B, vitamina PP, calcio e fosforo. Zone di coltivazione In Italia non è un legume molto coltivato, le uniche regioni dove è più frequente trovarlo sono l’Umbria, il Lazio, le Marche e l’Abruzzo. Le Cicerchie, seppur rare, hanno ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Conservazione e consumo La farina di cicerchia può essere usata per preparare dolci, pane e per impanare le fritture. La farina di cicerchia è veramente versatile e gustosa.