preferirei di no

Licenziato dalla sua attività a Hong Kong, un trentenne single, Butt, cede alla pigrizia e alla procrastinazione. Per occupare le sue giornate languide, mette insieme le attività e le mode più assurde: fingere di andare in ufficio, orientarsi nella sua città in base alle reazioni dei curiosi, creare un gruppo "Io non lavoro" su Facebook, ridisegnare il piani della città per farne la sua città ideale… Come sfruttare al meglio un momento di pausa nella vita professionale? E alla fine, è così importante lavorare? Ecco il diario di un giovane di oggi alle prese con una situazione sempre più comune, la disoccupazione, condotta con un salutare senso di autoironia. Usando le immagini digitali in modi audaci e spesso divertenti, Justin Wong pone acutamente la questione universale dell'impegno lavorativo. Al di là dell'evocazione di una certa forma di solitudine urbana, racconta anche la modernità nella grande città internazionale che è Hong Kong, con i suoi eccessi così come i suoi lati accattivanti. Tinta di umorismo e autobiografia, la cronaca della vita quotidiana di un trentenne disoccupato, tra la tentazione della pigrizia e un senso di inutilità.