![volpe in bicicletta](https://img.ankorstore.com/products/images/4030607-47df76e7a7ed8f.jpg?auto=format%2Ccompress&fm=pjpg&dpr=2&h=200&w=200&fit=crop&crop=faces)
In questo opuscolo, Arthur de Grave sviluppa una critica divertente e vivace all'attuale governo, che cerca di considerare la Francia come un'azienda giovane, dinamica e ambiziosa. Smaschera i grandi trucchi di questo progetto politico che si prende molto sul serio e cerca di conoscere qual è la realtà della Start-up Nation, al di là dei tweet entusiasti e dei forum di cui è oggetto. Perché il tarlo è nel frutto: gli ambasciatori sono invitati ad essere “committenti di Stato”. Stiamo smaterializzando al limite tutti i servizi pubblici, stiamo stringendo partnership con i colossi digitali californiani, con l'idea che, per riconnettersi con i profitti, la Francia avrebbe bisogno di essere allenata da un Jeff Bezos o da un Mark Zuckerberg, versione 100% ENA. Per porre fine a un simile pallone, Arthur de Grave torna alla storia di questa mitologia, guardando come si è forgiata sotto altri cieli: in Israele – il primo stato ad aver rivendicato il titolo di “nazione start-up o in Estonia – la terra degli unicorni come Skype, Taxify o TransferWise. E se la Start-up Nation non fosse niente di più o meno che il veicolo di un discorso di propaganda? Uno strappo al concetto di Start-up Nation, tanto caro al nostro attuale presidente.