La costruzione e la gestione delle città si trovano oggi di fronte, come molte altre attività, alla sostituzione delle decisioni umane con decisioni algoritmiche. Il problema della città è che la sostituzione non è solo tecnica e professionale: è anche politica. Non riguarda solo mestieri e posti di lavoro; influisce sulla capacità dei leader locali e dei cittadini di pensare e realizzare progetti sociali. È quindi in atto un grande confronto tra la città politica, matrice storica delle democrazie occidentali, e la città dei servizi digitalizzata proposta dai colossi dell'economia digitale come Google, Apple, Facebook, Amazon, Uber e le migliaia di start-up che ruota intorno a queste aziende. Questi hanno un obiettivo comune: assumere posizioni dominanti nei mercati urbani (abitazioni, trasporti, servizi comunali) che costituiscono più di un terzo della spesa delle famiglie. Se la nostra società ha preso coscienza della crescente influenza degli attori dell'economia digitale sulle proprie scelte, esita tra il fascino delle promesse di "salvezza attraverso la tecnologia" e la paura di un mondo posto sotto sorveglianza generale. Prendendo l'esempio delle città e della democrazia locale, Jean Haëntjens ci spiega che il futuro non è da sperare o da temere, ma da conquistare. Il primo saggio che solleva la questione del ruolo e dell'influenza dei GAFA nella City